Quellodellamamma

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giovedì 28 ottobre 2010

Il lago frizzante

FLASHBACK: ESTATE 2010....

Al secondo giorno di vacanza nel paese di S., la kike-famiglia decide di affrontare le montagne liguri, soprannominate dalla zia N., le piccole dolomiti.
Saliti sulla seggiovia, il marito manager stringe il nano più forte che puo’ forse per esorcizzare la paura di precipitare nel vuoto, forse per ripararsi un po’ dal freddo.
Arrivati in cima ci vestiamo un po’ di più perché a 1’600m sopra il livello del mare non fa poi così caldo, neppure in agosto e troviamo un sentiero con l’indicazione « Lago Nero » 40 mimuti.
Attraversiamo un bosco, salutiamo i folletti (gli stessi che abbbiamo trovato nei boschi austriaci), troviamo segnali che ci indicano che siamo sulla strada giusta finché raggiungiamo la “ fontana gelata”.
Qui incontriamo una ranocchia ma il nano che non ama né le rane, né i girini, né gli animali in generale non la degna di uno sguardo e dopo una piccola pausa riprendiamo il cammino.
Finché dopo circa un’ora arriviamo a questa radura verde e finalmente vediamo il lago.
Il lago nero ci appare davvero stupendo.
Il nano lo guarda un po’, osserva il sole che si specchia nell’acqua color smeraldo ed esclama: “Guardate, il lago è frizzante”!

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